Il Giappone e l’introduzione di una tassa digitale

Ci sono novità per quanto riguarda la tassazione da parte del governo giapponese per i commercianti online. Nello scorso anno infatti il governo giapponese ha iniziato a ventilare l’idea di inserire una tassa di consumo per coloro che vendono prodotti digitali (e-book, musica e altri prodotti elettronici) ai consumatori giapponesi.

Il testo dice che per tutti coloro che vendono digital media e le cui sedi centrali sono collocate al di fuori del territorio giapponese saranno soggetti a tassazione. Alcuni brand che vengono inclusi in tale descrizione corrispondono ad Amazon.com negli Stati Uniti e Kobo, proprietà di Rakuten con sede in Canada.

La contromisura verrà inclusa nell’anno fiscale 2015 (in Giappone inizia in Aprile). Il governo ha pianificato di introdurre il progetto di legge per modificare la tassa di consumo quest’anno nell’ordinaria Dieta. La nuova tassazione andrà in vigore a partire dal 1° ottobre. Una volta che il nuovo sistema entrerà in vigore, i business che operano dall’estero saranno costretti a pagare le tasse agli uffici giapponesi pertinenti. Il costo di tale tassa è previsto che sarà imposto al consumatore.

E’ stato stimato che i consumatori giapponesi hanno speso all’incirca 35 miliardi di yen (che corrispondono a €241 milioni) in ebook comprati dall’estero nel 2012. Assumendo che tutte le tasse vengano correttamente raccolte, queste porterebbero nelle casse del governo giapponese all’incirca €20 milioni.

Probabilmente il governo giapponese non si aspetta di raccogliere tutte le tasse che vengono previste dalla nuova “legge digitale” in ogni caso, almeno che non abbia qualche piano di controllare direttamente dall’interno le sopra citate aziende.

E voi che ne pensate delle nuove leggi che vengono introdotte per tassare i giganti dell’era digitale?