Con leggero ritardo rispetto a Apple, ecco che anche Google avrebbe deciso di utilizzare la cosiddetta “fingerprint authentication“, ovvero l’autenticazione delle impronte digitali.
Questa tecnologia sarà integrata nel prossimo sistema operativo a cui Google sta lavorando e che è stato rinominato Android M. Utilizzando l’autenticazione delle impronte digitali si potrà accedere a tutte le applicazioni compatibili senza dovere fare ricorso a password.
ANDROID M TROVA IL SUO TOUCH ID
Per ora si tratta solo di un’indiscrezione, ma pare che Google annuncerà ufficialmente questa novità durante Google I/O, la conferenza per gli sviluppatori che avrà luogo a San Francisco (California) tra il 28 e il 29 maggio.
A inizio articolo abbiamo tirato una frecciatina ad Android sottolineando come ci sia un leggero ritardo rispetto ai dispositivi Apple, i cui sistemi iOS offrono Touch ID ormai da tempo. I buoni risultati ottenuti su iPhone 5S, iPhone 6, iPhone 6 Plus, iPad Air 2 e iPad mini 3 hanno così spinto i competitor ad intraprendere la stessa strada, sperando in esiti altrettanto felici.
IL FUTURO È NELLE IMPRONTE?
Come sottolineato anche da Mashable tuttavia, al momento non sono molti i dispositivi Android compatibili con i sensori: si parlerebbe infatti dei Samsung Galaxy Note 4, Galaxy S6 e S6 Edge, e gli HTC One Max. È chiaro tuttavia che se anche i sistemi operativi Android cominceranno a offrire questo servizio, allora la maggior parte dei dispositivi che seguiranno saranno dotati della tecnologia necessaria.
Tra le applicazioni più interessanti, l’autenticazione delle impronte digitali potrebbe non solo velocizzare ma anche rendere più sicuri i pagamenti tramite dispositivi mobili. Considerando l’ascesa crescente di questo fenomeno, non si tratta di un particolare secondario.