Due chiacchiere con… MadForComix

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Il rapporto tra editoria digitale e fumetto è un tema che su questo sito avete già trovato spesso. Questa volta abbiamo deciso di approfondire l’argomento scambiando opinioni con MadForComix, editore digitale italiano che in questi giorni sta cercando finanziamenti per DoA – Death or Alex, fumetto in crowdfunding di cui vi avevamo parlato qualche settimana fa. Due chiacchiere con Massimo Fabbri, uno dei soci di MadForComix e rappresentante del team, ci ha aiutato a capire a che punto siano il progetto e il settore in generale.

1. Come nasce la partnership tra MadForComix ed Eppela?

La collaborazione con Eppela nasce circa un anno fa, quando Fabio Simonelli ed io ci siamo incontrati a Lucca, città natale di entrambi. Abbiamo iniziato a parlare di possibili idee e progetti comuni e la sintonia è stata immediata. Per una realtà come la nostra il crowdfunding è sicuramente una strada da percorrere ed Eppela è il più importante player sul mercato italiano.

2. Il primo progetto che avete in collaborazione con Eppela (DoA – Death or Alex) può rappresentare un punto di svolta per la vostra piattaforma: c’è più curiosità o pressione per i risultati che questa serie potrebbe raggiungere?

Credo che le componenti siano al 50 e 50. DoA è un progetto a cui teniamo moltissimo perché siamo sicuri di poter proporre al pubblico un prodotto di altissima qualità. Sia il team degli sceneggiatori che quello dei disegnatori sono composti da bravissimi autori ed artisti emergenti, che abbiamo reclutato attraverso il web o le fiere. DoA, quindi, rappresenta l’espressione massima delle possibilità della nostra piattaforma.

Ovviamente anche la pressione si fa sentire: siamo consci che sia il fumetto digitale che il crowdfunding sono realtà ancora non molto radicate nel nostro paese, quindi il target che ci siamo prefissati non sarà facile da raggiungere.

Un'immagine promozionale di DoA - Death or Alex

Un’immagine promozionale di DoA – Death or Alex

3. Crowdfunding e fumetti: quali sono i presupposti perché un progetto possa decollare?

Sicuramente il presupposto imprescindibile è la qualità del prodotto che proponi. Su questo, però, siamo tranquilli. DoA è una bellissima serie a fumetti e spero proprio che avremo il modo di farla conoscere ai lettori. Detto questo, a rischio di essere banale, confermo che l’elemento fondamentale per far riuscire una campagna di crowdfunding sono le persone: senza non andiamo da nessuna parte.

Basterebbe che gli appassionati di fumetto – che si recano tutte le settimane in fumetteria a comprare gli albi delle majors – decidessero di investire un decimo di quello che spendono solitamente in un nuovo progetto indie. Questo farebbe già la differenza.

4. Quali sono i pro e i contro di essere un editore digitale in Italia oggi?

I pro sono rappresentati dall’opportunità di esplorare un mondo ancora praticamente sconosciuto e la possibilità di farlo anche con sbocchi internazionali. I contro credo siano legati dalla generalizzata ritrosia del nostro paese ad accogliere le novità, di qualunque settore si parli.

5. Da quando MadForComix è stata lanciata nel 2011, come è cambiato il mercato?

Sembra passato un secolo. Quando abbiamo lanciato MadForComix (che prima aveva un altro nome) durante Lucca Comics & Games 2011, gli operatori del settore ci guardavano con scetticismo (ad essere generosi…).

Parlare di fumetto digitale nel tempio della carta era come pronunciare una bestemmia. Considera che siamo stati la prima piattaforma editoriale in Italia a lanciare i propri prodotti affidandosi unicamente alla distribuzione digitale.

Oggi sempre più giovani autori scelgono il web per lanciare i propri progetti, così come nuove piattaforme spuntano sugli app stores. Credo però che ancora manchi l’unità.

Quello che ci poniamo a MadForComix è far capire agli autori ed agli altri editori indipendenti che l’unico modo per riuscire a ritagliarsi uno spicchio significativo sul mercato del fumetto (italiano e non) è quello di unirsi e convogliare tutti i fumetti di qualità in un unico punto di fruizione per i lettori. Se continuiamo a frazionare i canali di distribuzione, la strada sarà sempre più in salita: ogni autore o casa editrice avrà soltanto la sua piccolissima parte di audience che – purtroppo – difficilmente assumerà carattere di rilevanza. Come detto, l’unica strada di successo è quella che porta ad unirsi (superando le iniziali diffidenze) e concentrare tutto il meglio dell’indie in un unico hub di qualità. Ovviamente noi siamo a disposizione…

MadForComix visto da iPad [Fonte: ipaditalia.com]

MadForComix visto da iPad [Fonte: ipaditalia.com]

6. Fumetti in forma fisica e in forma digitale possono coesistere o nel lungo periodo per gli editori sarà più vantaggioso (o addirittura necessario) scegliere solo uno di questi formati?

A mio avviso, il mercato dell’editoria seguirà la parabola che ha caratterizzato il mercato discografico: gli utenti cercheranno sempre più di fruire contenuti online in maniera gratuita per poi magari acquistare i prodotti preferiti in versione da collezione a prezzi più alti (mercato del collezionismo di lusso). Nel mondo della musica si assiste oggi a una diffusione quasi gratuita delle canzoni: sono scomparsi i cd ma sono ricomparsi i vinili e i libri degli artisti. I contenuti finiscono per diventare una commodity, proprio come sta accadendo nell’informazione e nella musica.

Il modello MFC è quindi orientato a offrire sempre più contenuti gratuiti per monetizzare poi su prodotti complementari al fumetto, come un’edizione cartacea di maggiore pregio o oggetti del merchandising che abbracciano non solo gli appassionati del fumetto ma anche settori che a vario titolo vengono contaminati dal fumetti: street art, grafica, t-shirt, skate, design.

7. Quali sono le grandi sfide del fumetto indipendente oggi?

E’ arrivato il momento per il fumetto indie di ripensare concretamente il proprio modello organizzativo e distributivo. A mio avviso, come ho già detto, le varie realtà di fumetto indie del panorama nazionale dovranno lavorare per superare le diffidenze reciproche ed unirsi in iniziative comuni. Pensare di compiere qualcosa di veramente significativo da soli è un’utopia, specialmente se pensiamo al palcoscenico internazionale. Unendoci in progetti comuni, al contrario, potremo toglierci delle belle soddisfazioni.

Questo vale, ad esempio, anche per l’utilizzo del crowdfunding come modalità di finanziamento delle nuove produzioni. Ha senso lanciare in contemporanea decine di progetti, frazionando così il possibile bacino di finanziatori? La collaborazione con Eppela è stata creata appunto per  convogliare in un unico canale “riconosciuto” più progetti di qualità, provenienti da gruppi di autori o piccole case editrici (non soltanto prodotti sviluppati internamente a MadForComix).

8. Il fumetto italiano è da sempre stato caratterizzato da una forte base di lettori, dove molti hanno iniziato perché i propri padri erano appassionati di Tex, Alan Ford, Diabolik. Anche il fumetto digitale riuscirà a creare questa legacy generazionale?

Ci saranno sempre degli eroi dei fumetti che fanno innamorare i lettori. Questo non cambierà solo perché gli utenti leggeranno le storie su un tablet e non su carta.

La nostra più grande vittoria in tal senso sarà quella di conquistare la fiducia del pubblico come piattaforma editoriale complessivamente considerata. Questo ci consentirà di proporre con successo sempre nuovi autori e nuove storie, senza dover necessariamente rimanere confinati ad un personaggio o un disegnatore (odio i reboot…).

9. Avete qualche altro progetto in rampa di lancio?

Abbiamo già selezionato altri progetti che entreranno nella collaborazione con Eppela ma per adesso preferiamo non fare nomi… Siamo un po’ scaramantici.

10. È il 2025. Vi svegliate e volete leggere un fumetto. Cosa vi immaginate?

Prendo il mio iPad ed apro la app di MadForComix, chiedendomi: “vediamo cosa c’è di bello oggi!”

About Author

Managing editor ed Editor-in-Chief del sito. Ha una laurea in Lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell'Asia Orientale (Università Ca Foscari) e un Master in International Publishing (London City University). Vive a Londra, dove lavora come SEO copywriter e data analyst.

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