Kobo dice basta ai tablet

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Kobo, famosa compagnia di e-reading, ha deciso di non puntare più sulla propria linea di tablet.

Il nuovo obiettivo dell’azienda sarà quello di concentrare le strategie sulla vendita di tre dispositivi e-reader di punta e promuovere i contenuti attraverso la propria app.

L’ARRIVO DI H2O

Kobo1Kobo è un’azienda canadese nata a Toronto nel 2009 dalle idee di Michael Serbinis. Il nome è un anagramma del termine inglese per “libro”, ovvero book. Dal gennaio 2012 l’azienda fa parte del gruppo Rakuten, colosso giapponese dell’e-commerce e uno dei principali antagonisti di Amazon. La scorsa settimana è stato lanciato H2O, nuovo lettore ebook a prova di acqua. Stando a quando dichiarato da Michael Tamblyn, presidente e chief content officer dell’azienda, il nuovo H2O avrebbe già stabilito un record: il dispositivo avrebbe infatti già raggiunto il più alto numero di pre-ordini tra tutti i modelli di Kobo mai prodotti.

Come anticipato già a inizio articolo tuttavia, la compagnia canadese ha deciso di non puntare più sui tablet, preferendo concentrare la propria attenzione allo sviluppo e promozione di tre dispositivi e-reader principali: il Kobo Touch, il Kobo Aura, e appunto il nuovo H2O.

Tamblyn ha spiegato che:

Michael Tamblyn, president e chief content officer di Kobo

Michael Tamblyn, president e chief content officer di Kobo

“(Ritirarsi dal mercato tablet) è qualcosa che generalmente vedrete accadere in tutti i nostri partner di vendita. I dispositivi tablet che abbiamo in commercio continueranno a essere venduti, ma da questo momento non abbiamo più intenzione di produrre nuovi modelli.”

Per promuovere l’utilizzo della propria app e la conseguente distribuzione di contenuti, l’azienda lavorerà in maniera ancora più stretta con gli esercizi cosiddetti bricks & mortar (letteralmente “mattoni e malta”, a indicare negozi fisici), come ad esempio W H Smith in Gran Bretagna. Tamblyn ha infatti aggiunto:

“Il nostro rapporto con W H Smith continuerà a concentrarsi sulla vendita dei nostri dispositivi ai clienti, ma faremo anche buon uso di promozioni e opportunità nei punti vendita per trovare nuovi potenziali utenti pronti a entrare nel mondo della lettura digitale.”

I CONTENUTI DIGITALI L’UNICA SALVEZZA

La scelta di fare un passo indietro nella vendita dei tablet non è una novità, se consideriamo che pochi mesi fa anche Barnes & Noble negli Stati Uniti ha annunciato che non avrebbe più prodotto tablet, scegliendo piuttosto una partnership con Samsung. Alcuni analisti hanno sottolineato come una mossa vincente da parte di Kobo potrebbe essere quella di produrre contenuti originali per un mercato di nicchia, andando ad attaccare Amazon e il suo Kindle che invece puntano a un mercato più generalista. La scelta di ritirarsi dal mercato tablet e concentrarsi su pochi modelli di punta potrebbe effettivamente rivelarsi buona, dal momento che la concorrenza per quanto riguarda i dispositivi portatili è decisamente agguerrita.

 

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Managing editor ed Editor-in-Chief del sito. Ha una laurea in Lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell'Asia Orientale (Università Ca Foscari) e un Master in International Publishing (London City University). Vive a Londra, dove lavora come SEO copywriter e data analyst.

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