Il report 2014 di Mediobanca, riportato da PrimaOnline, ha reso noto come tra il 2009 e il 2013, i sette maggiori gruppi editoriali in Italia abbiano subito un calo dei ricavi del 27,7%. Si sarebbe passati infatti dai 5,8 miliardi di euro ricavati nel 2009 ai 4,2 miliardi del 2013. I sette gruppi in questione sono Rcs, Espresso, Mondadori, Monrif, Caltagirone, La Stampa e Il Sole 24 Ore. I cali sono avvenuti principalmente per quanto riguarda gli introiti provenienti dalla pubblicità (-31,3%), la diffusione (-29%), e i ricavi accessori (-16,7%).
Il gruppo editoriale più colpito è stato Rcs, che ha subito un calo nei ricavi pari al 40,4%. Nel dato ha certamente influito la cessione avvenuta nell’autunno 2012 a Flammarion, gruppo francese il cui giro d’affari è intorno ai 200 milioni di euro. Tra i grandi sette, il gruppo che ha limitato maggiormente le perdite è stato Mondadori, il cui calo è stato stimato intorno al 17%. Con un fatturato nel 2013 pari a 1 miliardo e 276 milioni, Mondadori è sempre più vicina a raggiungere Rcs, che col suo miliardo e 315 milioni resta il più grande gruppo editoriale attualmetne in Italia. Da notare come Mondadori sia, tra i grandi sette, l’unico editore a non pubblicare quotidiani, concentrandoci invece solo sui periodici (di cui in Italia detiene una quota di mercao del 38%).
Più che un campanello di allarme possiamo parlare di campane di Notre-Dame suonate a lutto. Siamo convinti tuttavia che l’editoria abbia tutti i mezzi per tornare a essere una delle industrie più fiorenti, nel nostro Paese ma non solo. Qualche settimana fa vi avevamo parlato di quello che potrebbe essere il futuro dell’editoria in 10 punti: il connubbio tra lungimiranza, investimenti, e innovazione potrà essere la chiave di volta per la rinascita dell’intero settore.
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