Crowdfunding e videogames: funziona davvero?

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Negli ultimi anni grazie a siti di crowdfunding quali Kickstarter, Indiegogo, o il nostrano Eppela, anche progetti che per mancanza di fondi non sarebbero stati possibili hanno visto la luce. Il crowdfunding è sicuramente un ottimo strumento non solo perché le piattaforme che lo offrono permettono un grandissimo risparmio in termini di spese marketing, ma anche perché aiuta persone creative ed innovative a trovare i fondi per le loro idee.

IL LATO OSCURO DEL CROWDFUNDING

C’è però un lato oscuro nel processo del crowdfunding: molto spesso infatti nonostante un progetto venga finanziato (anche al di sopra del goal richiesto) questo non viene sviluppato o durante il processo di sviluppo il creatore si rende conto che i finanziamenti o le sue conoscenze per portare a termine il prodotto non sono sufficienti.

Un'immagine di Godus

Un’immagine di Godus

Quando avevamo intervistato Andrzej Zamoyski a novembre, una delle domande che gli avevamo posto era proprio quale fosse la sua opinione riguardo al crowdfunding: “La verità è che le idee sono a costo zero, e iniziare qualcosa è semplice. Ma completare un progetto creativo, soprattutto un videogioco, è una vera battaglia, e ci vogliono non solo tempo e passione, ma anche una determinazione ostinata che quasi sfocia in ossessione, sporcarsi le mani e rimanere sempre fiduciosi”.

E infatti non dobbiamo guardare molto lontano per i fallimenti videoludici su Kickstarter. Nei giorni scorsi ad esempio Peter Molyneux è stato criticato per il fallimento di Godus, finanziato con $730.000 (anche se il gioco è ancora in vita). O ancora l’ambizioso artista di un gioco chiamato The Stomping Land ha ammesso che lo sviluppo del gioco che riproduce la caccia ai dinosauri si è fermato, vaporizzando finanziamenti da $114.000. E ancora, Kotaku ha rilasciato questo report in cui traccia la fine di 12 progetti sostenuti con oltre $2 milioni di finanziamenti e che non sono mai stati consegnati.

COSA SI NASCONDE DIETRO GLI INSUCCESSI

Ma ce ne sono molti altri. Questo file, creato e curato dall’utente di NeoGaf Stumpokapow, riporta i progressi (o la mancanza di essi) di videogiochi finanziati a partire da una soglia di $75.000 dal febbraio del 2012. (Una nota a piè di pagina riporta che i progetti a partire dal luglio del 2014  inizieranno ad essere inseriti a partire da marzo 2015, in quanto sono troppo giovani al momento per iniziare a raccogliere informazioni sui progressi).

Fallito su Kickstarter

Fallito su Kickstarter

L’analisi rivela che 10 dei 185 videogiochi hanno dichiarato fallimento o sono da considerare falliti in quanto mancanza di comunicazione o il creatore del progetto non è rintracciabile. Tra questi ci sono Yogventures e Clang, entrambi erano stati finanziati sopra i $500.000.

Inoltre ci sono altri 11 progetti che rischiano il fallimento, alla luce del fatto che tutti i finanziamenti sono stati spesi, scuse o mancanza di comunicazione da parte degli sviluppatori, oppure la mancanza di risposte ai dubbi sollevati dai finanziatori.

Ci sono note accanto anche a quelli che sono stati completati o rilasciati. La maggior parte dei progetti viene considerato ‘in progresso”, ma anche questi vengono contrassegnati da annotazioni su ritardi, lunghi silenzi da parte del team di sviluppo o sono in necessità di nuovi fondi.

CROWDFUNDING, OVVERO FINANZIARE UN PROGETTO CHE NON ESISTE

Stumpokapow in questo post spiega che “Virtualmente nessun videogioco su Kickstarter da qual si voglia sviluppatore o con qualsiasi livello di budget è stato rilasciato quando stabilito”, e quindi usare la data di rilascio come fattore determinante del successo di un progetto sarebbe incorretto. “Per me, la data di rilascio è determinante solo per verificare che lo sviluppatore ha pensato allo scopo del gioco e che ci siano una connessione con la realtà per quanto riguarda il finanziamento“, scrive.

Misure più adattate per un progetto Kickstarter, Stimpokapow afferma, includono la presente o mancata comunicazione degli sviluppatori con i finanziatori, se la comunicazione include frequentemente delle giustificazioni, se tappe importanti sono state raggiunte, se la scadenza finale non è stata raggiunta, e verificare che il gioco si aggiunto alla lista dell’accesso anticipato e se gli utenti lo stanno comprando da lì.

Quindi forse quando vogliamo finanziare un progetto su Kickstarter, o qualsiasi altra piattaforma di crowdfunding, dobbiamo realizzare che quello che stiamo per “acquistare” è un prodotto che non esiste. Una possibilità nel valutare l’investimento sarebbe quella di verificare le capacità del creatore della campagna e nel caso i suoi progetti passati. Ma in ogni caso conviene sempre donare una somma di denaro che si è disposti a perdere.

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About Author

Ha una laurea in Lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell'Asia Orientale e un master in marketing. Ha sviluppato un interesse per il digital marketing e l'e-commerce. Vive e lavora a Londra come digital ed e-commerce manager.

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