Tempo di vacanze e di partenze…ma come fare se si ha bisogno di lavorare anche quando si è in viaggio? Potrebbe capitarvi di dover viaggiare per lavoro, o che proprio quando vi trovate all’estero dovete passare una giornata davanti al computer. Se pensate che l’unica opzione sia rinchiudervi in una camera d’hotel, sappiate che vi sbagliate. Una soluzione molto più simpatica esiste: il Coworking Visa.
Ecco come funziona: dal 2011 il Coworking Visa permette ai membri attivi di uno spazio di utilizzare altri coworking, in tutto il mondo e gratuitamente, per un determinato periodo (di solito pari a tre giorni). I termini variano da uno spazio all’altro, per quanto riguarda le ore di funzionamento, quanti giorni sono offerti, le prenotazioni, ecc. Vi consiglio quindi di contattare lo spazio nel quale volete recarvi prima dell’arrivo per conoscere meglio le loro condizioni.
Per trovare lo spazio di coworking pronto ad accogliervi mentre vi trovate in viaggio, consultate questa lista. Ne potrete trovare più di 450, dagli Stati Uniti all’Australia o più vicini a voi, sparsi in tutto il mondo. Consultando questa mappa, curata da The Network Hub, potrete rendervi conto immediatamente della grande scelta di cui potete godere. Se gestite uno spazio di coworking e non siete ancora registrati, fatelo subito a questo link. Sarete eccitati dall’idea di accogliere nel vostro spazio professionisti da tutto il mondo.
Immaginatevi le opportunità che potrete afferrare lavorando in altri spazi di coworking, le nuove conoscenze e le diverse culture con cui potrete entrare in contatto. Penso sia una bellissima occasione per cogliere tutto quello che il coworking offre, un visto per lavorare in libertà! Incontrerete professionisti proprio come voi, con i quali potrete scambiarvi consigli, conoscenze e esperienze. Allargherete così il vostro network e accelererete la serendipity anche oltre i confini della vostra città.
Avete già avuto occasione di viaggiare con il Coworking Visa? Avete ospitato qualche coworker straniero? Raccontatemi le vostre esperienze mandandomi una mail a s.magnabosco@gamobu.eu o un tweet @LaSaz, sono come sempre curiosa di sapere le vostre storie.