Il self-publishing nell’era digitale

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Qualche giorno fa Dougal Shaw ha scritto un interessante articolo sul blog che tiene sul sito della BBC. Il tema dell’articolo era il self-publishing, e quale sia l’impatto di questo fenomeno al giorno d’oggi.

IL LATO FETISH DEL SELF-PUBLISHING

Shaw inizia la sua riflessione facendo notare come uno dei più grandi successi editoriali degli ultimi decenni – Cinquanta Sfumature di Grigio – sia nato come un umile e-book auto-pubblicato, “incapace di soddisfare i gusti degli editori tradizionali.” Vi avevo già accennato alla storia di questo titolo, una storia che in effetti è molto affascinante per chi sogna di pubblicarsi da sola i propri libri. E. L. James è partita senza un editore per il proprio libro e si è ritrovata a vendere 125 milioni di copie. Come ha fatto?

La cara James ha a) trovato il proprio pubblico e b) create un contenuto che il mercato ancora non sapeva di volere. Questo genere di romanzi è sempre stato un successo – è più facile riconoscere da lontano un Harmony piuttosto che un Guanda -, eppure l’editoria digitale ha dato al genere una spinta ancora maggiore. Del resto un e-book è molto più anonimo di un libro cartaceo, e la discrezione regna sovrana se leggete su un e-reader.

E. L. James, autrice di 50 Sfumature di Grigio

E. L. James, autrice di 50 Sfumature di Grigio

LA DEMOCRATIZZAZIONE DEL SELF-PUBLISHING

Se un tempo auto-pubblicarsi voleva dire soddisfare un proprio capriccio, l’entrata del self-publishing nel mondo digital ha fatto sì che si creasse una “democratizzazione.” Del resto il numero di libri auto-pubblicati sta aumentando anno dopo anno: finanziarsi da soli non vuol dire necessariamente che il proprio libro finisca insieme a quelli scritta da Stephen King o J. K. Rowling. Democratizzazione vuole anche dire che a essere premiati possono essere i più coraggiosi e originali.

Se vi piacciono i film, saprete di sicuro che uno dei film con più candidature agli Oscar (le premiazioni avverranno domenica) è “The Martian“. Non si tratta di una sceneggiatura originale, in quanto la storia è stata originariamente scritta da Andy Weir, che la aveva pubblicata capitolo per capitolo sul proprio blog. Gratis. I lettori erano rimasti così affascinati dal racconto che The Martian è diventato audiolibro, e-book, e libro vero e proprio.

Andy Weir, autore di The Martian

Andy Weir, autore di The Martian

ESSERE ONLINE E GESTIRE LA CONCORRENZA

Gli scrittori con una buona presenza online partono con un grande vantaggio. I lettori infatti già seguono i post sui social e condividono status e foto, immaginate quanto possano essere interessati a leggere capitoli in esclusiva di libri non ancora pubblicati. Creare una schiera di fan è uno compito molto complesso, che richiede tempo, attenzione, originalità. È un processo che può richiedere anni prima che i risultati si facciano vedere, ma se fatto bene allora il successo è assicurato. Questo genere di rapporto coi propri lettori è possibile solo in un ambiente digitale, perché il modo di interagire è completamente diverso rispetto a come ci comporteremmo nel mondo reale.

Il problema, come sempre, è la concorrenza. Gli e-book auto-pubblicati sono tantissimi, ma alla lunga la qualità viene sempre premiata. Proprio per questo la “democratizzazione” di cui parla Shaw ha senso: non importa quanto grande possa essere il campione di riferimento, alla fine i libri meritevoli riusciranno ad emergere. Almeno la maggior parte di essi.

Mazzetta di banconote

Hai detto “Royalties”?

ESSERE EDITORI AL TEMPO DEL SELF-PUBLISHING

Pare ovvio quindi come la digitalizzazione del self-publishing ne abbia permesso lo sdoganamento. Ora anche gli editori si trovano “costretti” ad accettare il fatto di non essere più loro i guardiani di quello che viene pubblicato. Una casa editrice resta un porto sicuro se volete trovare qualità (se siete lettori) e perfezionamento (se siete scrittori), ma se sempre più libri di successo stanno arrivando tramite self-publishing, un motivo c’è.

Questa situazione potrebbe anche avere ulteriori sviluppi. Nello scorso articolo su come pubblicare il vostro e-book tramite Amazon, avevamo visto come utilizzare Kindle Direct Publishing possa garantire percentuali sulle vendite che oscillano tra il 35 e il 70%. Un contratto canonico con una casa editrice di solito comporta royalties molto più basse, tra il 5 e il 10%: molti autori intraprendenti, spinti dal successo di gente come E. L. James e Andy Weir appunto, potrebbero chiedersi se non valga la pena tentare l’avventura da soli. Gli editori sanno di non essere più l’unica scelta degli scrittori, e questo potrebbe far sì che le royalties aumentino per diventare più interessanti (25-30% magari?).

C’è anche un’altra cosa da sottolineare: a differenza di qualunque piattaforma self-publishing, un editore paga all’autore una somma in anticipo (la cosiddetta advance), somma che di solito si aggira intorno a qualche migliaio di euro. La cifra varia in base al peso dell’autore: Hillary Clinton si vide recapitare da Simon & Schuster un simpatico assegno da 14 milioni di dollari per l’autobiografia “Hard Choices”, che poi si rivelò essere un bel fiasco.

Caro autore, la scelta è tutta tua.

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About Author

Managing editor ed Editor-in-Chief del sito. Ha una laurea in Lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell'Asia Orientale (Università Ca Foscari) e un Master in International Publishing (London City University). Vive a Londra, dove lavora come SEO copywriter e data analyst.