Nelle scorse ore sui quotidiani di tutto il mondo ha cominciato a circolare una notizia molto particolare: le Smart TV prodotte da Samsung non solo registrano le nostre conversazioni, ma addirittura le inviano a parti terzi.
L’opinione pubblica è rimasta ovviamente molto scossa da questa possibilità, e i più arditi sono addirittura arrivati a citare 1984, il noto romanzo distopico di George Orwell.
Tuttavia, non si tratta di una trovata subdola della casa tecnologica coreana, in quanto Samsung ha sempre avuto attiva questa policy fin dalla distribuzione dei primi dispositivi a comando vocale.
Il sito inglese della compagnia ad esempio riporta un passaggio piuttosto chiaro sull’argomento: “Se le parole che pronunciate includono materiale personale o sensibile, quell’informazione sarà nell’elenco di dati catturati e trasmessi a una parte terza attraverso l’uso del Riconoscimento Vocale”. La nota non lascia certo molto spazio per interpretazioni diverse.
Questo ricorda da vicino quanto successo ai tempi della presentazione dell’Xbox One di Microsoft, quando una simile funzione applicata al gadget Kinnect aveva fatto gridare allo scandalo milioni di videogiocatori.
In sostanza quindi la Smart TV Samsung è sempre in ascolto, a meno che non si scelga di disattivare l’opzione di Riconoscimento Vocale attraverso il menu.
Attenzione però, in quanto apparentemente Samsung è in grado di raccogliere informazioni anche a opzione disattivata: ogni volta infatti che interagite con una Smart TV infatti (collegandovi a internet, usando il telecomando, ecc.), le vostre azioni vengono registrate e condivise. Capiamo lo shock, ma non dimenticate che in sostanza è quello che succede con qualunque servizio di cui vuoi usufruite grazie a una connessione internet. Apple, Google, Yahoo!, Facebook non sono infatti diverse dal colosso coreano.
Se tenere attivo il Riconoscimento Vocale insomma e’ una scelta vostra, ma non dimenticate che ogni vostra interazione viene registrata e condivisa. Ne vale la pena?