Nelle scorse ore, il governo degli Stati Uniti ha chiesto aiuto alla Cina per arginare il problema di “sicurezza nazionale” (amministrazione Obama dixit) scatenato dall’attacco dal gruppo di hacker Guardiani della Pace ai danni di Sony Pictures Entertainment.
Oggi è arrivata ufficialmente la risposta del governo cinese. E si tratta di una risposta sensata: dal momento che non esistono prove che la Corea del Nord sia effettivamente dietro all’attacco informatico, la Cina è riluttante a schierarsi apertamente a fianco degli Stati Uniti in questa battaglia.
I MOTIVI DELLO STALLO CINESE

Hua Chunying, portavoce del ministero degli esteri cinese, ha dichiarato che Stati Uniti e Corea del Nord hanno bisogno di “comunicare direttamente”. La portavoce ha aggiunto che la Cina ha bisogno di “sufficienti prove prima di trarre una conclusione definitiva”.
Gli Stati Uniti avevano chiesto alla Cina di bloccare l’accesso ai server cinesi da parte degli internauti nordcoreani, espellere gli hacker nordcoreani in Cina, e mettere pressioni al governo di Kim Jong-un affinché metta fine all’attacco informatico.
Dopo che nella giornata di ieri la connessione internet in Corea del Nord era stata resa inaccessibile per più di nove ore, si era subito pensato che la Cina fosse intervenuta in aiuto degli americani. Le dichiarazioni di oggi però sembrano confondere ancora di più le acque: la portavoce ha anche lanciato una frecciata ai media americani, affermando che riportare certe notizie è “irresponsabile, non professionale, e ingannevole”.

UNA SCELTA DALLE ENORMI IMPLICAZIONI
Cosa farà la Cina? Come sottolinea Simon Denyer sul Washington Post infatti, Pechino vorrebbe collaborare con gli Stati Uniti sui temi di sicurezza e terrorismo digitali, ma dall’altro lato non ha intenzione di inasprire i rapporti con l’alleata Corea del Nord.
Se la Cina vuole dimostrarsi come una potenza mondiale non solo da un punto di vista economico, allora questa è l’occasione: collaborare attivamente e con un ruolo di primo piano per stanare gli hacker che hanno causato milioni di dollari di danni (senza contare quelli di immagine) potrebbe essere un segnale forte per la posizione che il governo cinese intende prendere nello scacchiere politico mondiale.