Sony Pictures Entertainment sta minacciando Twitter di azioni legali.
Questo per prevenire che gli utenti del social network pubblichino sulla piattaforma gli estratti delle e-mail rese pubbliche in queste settimane dopo l’attacco informatico dei Guardiani della Pace.

COSA RISCHIA TWITTER
L’avvocato di Sony Pictures Entertainment David Boies, lo stesso che ha annunciato che Sony distribuirà il famigerato The Interview, ha inviato una lettera al quartier generale di Twitter, informando la compagnia che “se informazioni rubate continueranno a essere diffuse da Twitter in qualsiasi modo”, Sony riterrà il social network responsabile per ogni danno o perdita che subirà.
Twitter non permette ai suoi utenti di pubblicare le informazioni private di un’altra persona, né attraverso il testo né attraverso immagini. Tuttavia, è possibile pubblicare tali informazioni attraverso link nel post.
Reddit, il famoso sito di news e intrattenimento, ha invece proibito la pubblicazione di link alle e-mail e ai documenti rubati dai server Sony, ma non proibisce agli utenti di pubblicare notizie news sull’attacco informatico (e ci mancherebbe).
L’ARGINAMENTO DANNI DA PARTE DI SONY CONTINUA

Già pochi giorni fa gli avvocati di Sony si erano dati da fare per chiedere ai media di non pubblicare i documenti resi noti durante le scorse settimane.
Finora la Corea del Nord è stata additata come principale artefice dell’attacco e anche accusata pubblicamente dall’FBI. Tuttavia è giusto sottolineare come né i media né l’FBI abbiano reso note prove schiaccianti sulla reale colpevolezza del governo Kim Jong-un.
Sony continua quindi a cercare un modo per arginare la diffusione delle e-mail dei propri dirigenti, il cui contenuto ha suscitato un grande interesse nell’opinione pubblica. Se chiedere di non condividere materiale piratato è un diritto, Sony non può comunque aspettarsi che gli organi di informazione si esimano da fare quello per cui esistono, ovvero informare.
Come ha sottolineato George Clooney qualche giorno fa, i media dovrebbero tuttavia concentrare i propri sforzi nel capire chi siano i responsabili, e le implicazioni che il loro attacco ha avuto sull’industria cinematografica e non, piuttosto che perdere tempo con i contenuti “scandalistici” delle e-mail.