Amazon perde $ 7.4 miliardi, il peggior anno dal 2008

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Il 2014 è stato il peggior anno per Amazon dal 2008, causando così una perdita ingente al patrimonio personale del suo fondatore Jeff Bezos.

Jeff Bezos, CEO di Amazon

Jeff Bezos, CEO di Amazon

L’amministratore delegato Bezos ha visto Amazon perdere all’incirca $7.4 miliardi di valore nel corso dell’anno in quanto il sito di e-commerce che sta dominando la rete ha visto le sue quote azionarie scendere del 22%. In ogni caso, gli 84 milioni di capitale azionario, che equivalgono al 18,3% della compagnia, saluteranno il nuovo anno con un valore che raggiunge i $26.1 miliardi.

Gli azionisti hanno punito Amazon per la leggerezza con cui sono stati spesi gli investimenti su progetti quali lo smartphone Fire o altri gadget, e su una estensiva rete di magazzini vicini ai centri urbani. La compagnia ha ammesso di aver fatto un danno sulla presentazione dello smartphone, e incolpa il suo prezzo di vendita per le vendite a rilento.

Nel terzo quadrimestre del 2014 – che ha segnato la peggior perdita di Amazon in 14 anni – la compagnia ha pagato $170 milioni per lo smartphone Fire e ha affermato di avere un inventario del valore di $83 milioni. Il suo prezzo è sceso tanto che adesso è possibile (negli Stati Uniti) avere un Fire phone con un contratto per 99 centensimi.

Amazon continua ad attrarre nuove sottoscrizioni al suo programma Prime che permette spedizioni entro il giorno stesso, spazio illimitato per le proprie foto e lo streaming illimitato di 15,000 film e serie TV, nonostante il costo annuale di tale servizio sia salito a $99 (un aumento del 25%).

La sede di Amazon a Cork, in Irlanda

La sede di Amazon a Cork, in Irlanda

Alcuni investitori stanno tenendo d’occhio il servizio Cloud offerto da Amazon e conosciuto come Amazon Web Service, e vedono Amazon come un investimento a lungo termine. Anche se Amazon non rivela i risultati dei suoi prodotti e servizi (incluso AWS), il servizio è diventato di fatto il provider di famose start-up e brands affermati. E per fare ciò basta andare sul sito di Amazon Web Service e notare grandi nomi del panorama internazionale tra i quali Unilever, Netflix, Kellogg’s, Vodafone, Condé Nast, Spotify, Pinterest e molti altri.

Le quote azionarie di Amazon hanno perso il 44% del loro valore nel 2008, ed era stato il secondo anno più disastroso da quando era diventato una compagnia pubblica. Le quote sono scese all’80% del loro valore nel 2000, anno in cui gli analisti hanno speculato dando per spacciato Amazon che sarebbe dovuta andare in bancarotta.

Cosa prevede il 2015 per il gigante dell’e-commerce?

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About Author

Ha una laurea in Lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell'Asia Orientale e un master in marketing. Ha sviluppato un interesse per il digital marketing e l'e-commerce. Vive e lavora a Londra come digital ed e-commerce manager.

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