Lo scorso Aprile scrivemmo che gli Amazon Web Services rappresentavano un business da 5 miliardi di dollari, preannunciandone anche una crescita costante col passare del tempo. Gli Amazon Web Services sono l’insieme di strumenti (come i servizi email o i tool analitici) che Amazon offre alle aziende come pacchetti professionali. Ora che ci avviamo verso la fine di questo 2015 possiamo affermare che Amazon si sta affermando sempre più come un compagnia fondata sul potere del cloud computing.
GLI AMAZON WEB SERVICES, OVVERO L’ARMA PERFETTA
Questo nuovo business ha fatto sì che Amazon, storicamente poco incline a essere profittevole, iniziasse a portarsi a casa parecchi soldoni. Spesso le nuove avventure dell’azienda di Jeff Bezos si sono rivelate clamorosi buchi nell’acqua (vedasi il discorso smartphone), ma questa volta potrebbe essere quella giusta. Attraverso i web services infatti Amazon riesce ad essere partner di alcuni rivali storici come Netflix e Spotify, per certi versi tenendoli per la gola (voi affidereste al vostro competitor principale il controllo dei vostri dati?).
Proprio questo grande successo ha fatto sì che alla pubblicazione dei dati riguardanti i guadagni sul terzo trimestre del 2015 l’attenzione fosse tutti per gli Amazon Web Services. Amazon ha annunciato un fatturato di 25,4 miliardi di dollari, con introiti pari a 79 milioni. Rispetto all’anno scorso c’è stata quindi una crescita del 24%.
CIAO CIAO E-COMMERCE?
Gli Amazon Web Services hanno invece fatto registrare 2,1 miliardi di dollari di fatturato e 521 milioni di introiti, ovvero una crescita del 432% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Numeri alla mano quindi, oggi gli Amazon Web Services rappresentano non solo l’8% degli introiti di Amazon, ma il loro profitto è quasi pari a quello di tutta la divisione e-commerce che copre l’America del Nord.
Continuando di questo passo, nulla esclude che l’e-commerce non diventi altro che un piano B per questo camaleonte del mercato chiamato Amazon.