Come sappiamo Google aveva sviluppato i tanti acclamati Google Glass, ma anche riconosciuto di aver fatto degli errori al riguardo. Adesso colui che era a capo del progetto ha anche reso chiare dove la compagnia abbia sbagliato.

DECISIONI BUONE E DECISIONI CATTIVE
“Abbiamo preso una buona decisione, e un’altra che non era altrettanto buona”, spiega Astro Teller, a capo della divisione Google X dove gli occhiali sono stati concepiti e gestiti. “La buona decisione è stata quella di creare il programma Explorer. La cosa che non abbiamo fatto bene, e che alcune volte abbiamo incoraggiato, era troppa attenzione al programma.”
Teller si riferisce agli inizi di Google Glass quando si era affiancato a Diane von Furstenberg per far indossare alle modelle il dispositivo e incoraggiò tutti gli influencer a diventare ambasciatori come Google Glass Explorers.
GOOGLE GLASS E IL PUBBLICO
L’unica cosa che Teller non si rammarica è la natura pubblica del programma Google Glass Explorers. Secondo il suo punto di vista c’è del valore nel fallire – nel fallire pubblicamente – in quando si raccolgono dati e risposte che non possono essere trovate in altro modo.
“Gli occhiali erano una di quelle cose che dovevamo lanciare nel mondo quanto prima”, ha detto. “Abbiamo imparato un sacco di cose riguardanti la tecnologia, come ad esempio la batteria. Ed è stato anche di valore i risultati ottenuti dal punto di vista sociale, e sono davvero contento per tutti quei pionieri senza paura che si sono uniti a noi durante quest’avventura”.

L’AMBIZIONE DI GOOGLE
Il nocciolo dei pensiero di Teller è che lo scopo degli ambiziosi progetti di Google X – che includono macchine che si guidano da sole, il Progetto Loon per i palloni che si connettono ad Internet e le lenti a contatto intelligenti – non è quello di produrle in un laboratorio segreto da qualche parte, ma di metterle la fuori nel mondo e vederle fallire o trionfare.
“Google X ha fatto la scelta giusta a far uscire quanto prima i suoi progetti,” ha detto. “Se si vogliono fare molti progressi, si devono fare un sacco di errori.”
Teller ha descritto diversi successi e fallimenti di progetti provenienti da Google X messi a contatto con il mondo reale, includendo il come una macchina che si guida da sola reagisce ad una situazione imprevedibile o come i palloni del Progetto Loon continuassero ad avere perdite d’aria nelle fasi iniziali del progetto.
“Se non fallisci almeno qualche volta, non impareresti così velocemente“, ha detto Teller. “Il punto non è andare là fuori e non avere questi graffi e bozze, ma non ottenere il massimo del valore da loro.”