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Home»Digital»Google Contributor: pagare per non vedere pubblicità
Digital

Google Contributor: pagare per non vedere pubblicità

Ivan Dalla MassaraBy Ivan Dalla Massara21/11/2014No Comments2 Mins Read
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Se navigate un qualsiasi sito al giorno d’oggi, è molto probabile che la vostra attenzione sia catturata da banner luminosi, gifs e pubblicità in generale. Volendo o non volendo le pubblicità sono la linfa che permettono a grandi e piccoli siti di sopravvivere. E in questo scenario è molto interessante il nuovo prodotto di Google, che nonostante un fatturato di $15 miliardi grazie alle pubblicità solo nell’ultimo trimestre, si concentra sui creatori di contenuti. Questo nuovo servizio è chiamato Contributor, “donatore”, e forse avete già capito di cosa si tratta: i visitatori possono pagare certi siti una somma compresa tra $1 e $3 al mese in modo tale da poter navigare senza essere disturbati dalle continue pubblicità.

Google Contributor - Gamobu
Google Contributor – Gamobu

Immagine: Le Basi 1. Scegli un contributo mensile 2. Visita i siti che partecipano 3. Sostieni le persone che creano il web.

Al momento però il servizio è in fase beta, ma Google ha già coinvolto alcuni grandi nomi nel suo piccolo esperimento, tra cui Urban Dictionary, Mashable, Science Daily e Imgur. Ma come appariranno questi siti una volta che un visitatore avrà pagato il piccolo contributo? Gli spazi addetti alle pubblicità non appariranno vuoti e bianchi, ma piuttosto saranno di un colore sulla scala dei grigi oppure sarà un messaggio di ringraziamento che servirà per ricordati che stai aiutando uno dei tuoi siti preferiti.

Non si sa ancora come quella donazione mensile sarà poi divisa tra i gestori del sito e Google, ma potrebbe essere un ottimo servizio che aiuta sia chi gestisce i siti che i visitatori che non saranno più costretti a vedere pubblicità a cui non sono interessati. E voi paghereste una piccola somma per poter evitare le pubblicità sui vostri siti preferiti?

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Ivan Dalla Massara
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Ha una laurea in Lingue e istituzioni economiche e giuridiche dell'Asia Orientale e un master in marketing. Ha sviluppato un interesse per il digital marketing e l'e-commerce. Dopo 10 anni a Londra e un nuovo passaporto blu, si trasferisce a Parigi a fine del 2021 per gestire a livello europeo due brand online per la multinazionale del lusso LVMH.

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