La sicurezza su internet è sempre uno dei punti caldi nei salotti new age della Silicon Valley. Al di là di intenti umanitari, i grandi nomi dell’informatica sono ben consci del fatto che ogni pecca nel sistema può portare a denunce da centinaia di milioni di dollari con conseguente danno di immagine clamoroso.
Proprio per questo l’attenzione sul tema sicurezza è più alta che mai. Lo sa bene Google, che a quanto pare martedì ha usato tutte le sue forze per liberarsi dei vari ad injector presenti in Chrome. Ma di cosa si tratta?
COS’E’ UN AD INJECTOR
Un ad injector è un programma che inserisce nuove pubblicità, o modifica quelle già esistenti, nelle pagine web che stiamo visitando. Google ha dichiarato di avere ricevuto dall’inizio del 2015 più di 100mila lamentele per il fatto che il suo browser Chrome mostrasse questi “sintomi”. 100mila lamentale sono un numero enorme in soli tre mesi, ed è quindi normale che Google abbia deciso di dare massima priorità al problema.
Come potete immaginare, un sistema aggressivo e invadente di ad può rendere la cosiddetta user experience molto fastidiosa, senza contare il disappunto (per usare un eufemismo) di tutti coloro che utilizzano AdWords per pubblicizzare i propri prodotti su Google.

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Google ha collaborato con la University of California Berkeley per risolvere il problema. Nel processo sono state analizzate più di 100 milioni di visualizzazioni di pagina. I dettagli saranno rivelati il mese prossimo, ma quello che già sappiamo è che sono stati trovati ad injector su tutti i browser: Chrome, Firefox, Internet Explorer e Windows OSX sono stati trovati tutti colpiti.
Lo studio ha dimostrato come il 5% delle pagine analizzate presentasse problemi derivati da ad injector. Su 100 milioni di pagine la metà presentava almeno due ad injector installati, mentre un terzo ne presentava addirittura quattro.
GOOGLE E IL “PROBLEMA CHROME”
Inoltre Google ha scoperto che quasi 200 estensioni di Chrome (esattamente 192) presentavano comportamenti malware, soprattutto nella misura in cui avrebbero “ingannato” gli utenti ad installarle.
A questo punto però è giusto fare chiarezza: Google non proibisce l’uso di ad injector. Del resto si tratta di programmi che utilizzano pubblicità, e per Google pubblicità significa soldi. Gli sviluppatori possono creare quanti ad injector vogliono, ma devono sempre esplicitarne i dettagli e contenuti. Gli ad injector sono potenzialmente pericolosi, non necessariamente.
L’importante è che Google continui a vigilare sulla faccenda. Magari non lo farà per noi, ma l’importante è che l’allerta rimanga alta a tutti i costi.