Dopo il caos Sony dello scorso dicembre, ora è il turno della Germania di affrontare il problema del cyberterrorismo. Questa mattina infatti diversi siti legati al governo tedesco sono stati vittime di un attacco informatico che li ha resi inaccessibili.

GLI HACKER E LA QUESTIONE UCRAINA
Tra i siti colpiti ci sono quelli della Cancelliera Angela Merkel, quello del Ministero degli Esteri, e quello del Parlamento.
La polizia tedesca non ha ancora reso pubbliche le piste che sta seguendo, ma nel frattempo un gruppo filorusso di hacker noto come CyberBerkut ha rivendicato la paternità dell’attacco.
Ma cosa avrebbe spinto CyberBerkut a compiere un simile gesto? Lo stesso gruppo di hacker ha rivelato che l’attacco è dovuto al supporto che la Germania ha offerto negli scorsi mesi al “regime criminale di Kiev”.
Non ci sono prove sul fatto che i membri di CyberBerkut siano i veri colpevoli, ma la tempistica dell’attacco si sposa bene con le motivazioni del gruppo, dal momento che i siti sono diventati inaccessibili poco prima che i leader tedeschi e ucraini si incontrassero in mattinata. Tutti i siti sono comunque già tornati operativi.

LA GERMANIA E IL TERRORISMO INFORMATICO
La Germania non è nuova a questo tipo di problemi. I siti governativi devono affrontare ogni giorno un numero di attacchi informatici che si aggira intorno ai 3.000, anche se la percentuale di successo è molto bassa. Quello avvenuto questa mattina è infatti il primo attacco in grado di colpire severamente il sistema difensivo tedesco.
Nelle scorse settimane sia Sony che Microsoft sono state colpite (più volte e a diversi livelli) da attacchi informatici che si sono protratti per diversi giorni. Primi i due colossi mondiali dell’informatica, ora uno dei governi europei più potenti: capire come bloccare questa preoccupante tendenza del cyberterrorismo sarà una delle priorità per questo 2015.
[Fonte: Reuters]