Gmail, il servizio di posta elettronica di Google, è stato bloccato in Cina dopo mesi di funzionamento alterno.

GMAIL BLOCCATO IN CINA: LA SITUAZIONE
Venerdì scorso migliaia di account Gmail (non si sa il numero esatto) sono stati resi inaccessibili dalla Cina, secondo quanto riferito da Great.Fire.org, un gruppo di attivisti che lotta in favore della libertà di parola. Da venerdì a oggi nulla è cambiato, gli account sono ancora inaccessibili.
Esprimendo la sua opinione sulla situazione, un membro di GreatFire.org ha affermato che a suo parere il malfunzionamento di Google sia dovuto a un tentativo del governo di cinese di eliminare la presenza di Google sul proprio territorio, e indebolirne il mercato internazionale.
La portavoce per il Ministero degli Esteri cinese Hua Chunying (la stessa che si era espressa sul caso Sony – Corea del Nord) ha dichiarato di non sapere nulla del blocco di Gmail, aggiungendo anzi che il governo è sempre attento a offrire il miglior ambiente possibile per gli investitori stranieri.
GLI EFFETTI DEL BLOCCO
Immaginate di dovere fare affari con un’azienda cinese, che utilizza Gmail come principale provider di posta. A volte non potete aspettare due-tre giorni per una risposta, e il fuso orario rende difficile la comunicazione a voce.
E’ quindi plausibile che dopo un paio di giorni senza Gmail diversi professionisti abbiano aperto nuovi account di posta per comunicare almeno fino al momento del ripristino del servizio.
I servizi di Google hanno avuto un funzionamento molto altalenante in Cina a partire dallo scorso anno, ma fino a venerdì scorso l’accesso era comunque consentito attraverso app come il servizio di posta su iPhone o Microsoft Outlook.
La situazione non è di per sé una novità: in Cina esiste infatti il cosiddetto Golden Shield Project (o Great Firewall), uno dei sistemi di sorveglianza di internet più sofisticati al mondo.
Restiamo in attesa di sapere quando tornerà operativo il servizio, e se anche Google prenderà una posizione ufficiale sulla questione.