La FCC (Commissione Federale per le Comunicazioni statunitense) ha approvato nuove regole a favore della neutralità della rete.
I fornitori di servizi internet (ISP) erano giuridicamente considerati servizi di informazione. La FCC ne ha cambiato lo status in servizi di telecomunicazione. La differenza non è da poco: i servizi di telecomunicazioni sono tenuti a garantire lo stesso accesso a tutti i propri clienti. Ciò significa, ad esempio, che un ISP non potrà dare priorità e rendere più veloce l’accesso ad alcuni siti rispetto ad altri. Gli ISP, inoltre, non potranno richiedere pagamenti al fine di limitare o aumentare la velocità di una connessione. Il provvedimento, quindi, impedisce la creazione di corsie preferenziali nella rete.
La decisione era prevedibile, ma non scontata: la delibera è passata con tre voti favorevoli e due contrari. Gli attivisti a favore della neutralità della rete e le grandi aziende tech esultano. Tim Berners-Lee, uno degli inventori di Internet, approva la riforma e sostiene che in gioco ci sono ‘i diritti dei consumatori, la libertà di parola e la democrazia’.
IL GIUDIZIO DI VERIZON
Il giudizio dei provider, ovviamente, è estremamente negativo. Verizon, una delle più grosse aziende di telecomunicazioni statunitensi, ha ironicamente rilasciato un comunicato datato ’26 febbraio 1934′ (anno in cui sono state approvate le linee guida generali per le telecomunicazioni negli USA) che usa un font che richiama quelli delle macchine da scrivere. Il comunicato è disponibile anche nella versione in codice morse.
Nel comunicato, il vice-presidente dell’azienda afferma che le regole a cui saranno sottoposti gli ISP sono antiquate e inadeguate. Secondo chi è contrario alla neutralità della rete, senza la possibilità di fare pagare di più coloro che vogliono avere la priorità in rete non ci sarebbero incentivi sufficienti a migliorare e ampliare le infrastrutture.
In un’intervista alla CNBC, l’inventore del termine ‘net neutrality’ Tim Wu sostiene che le obiezioni di Verizon siano insensate: gli ISP ‘hanno appena investito altri 45 miliardi di dollari sapendo che le regole sulla neutralità della rete stavano arrivando’.
UNA RETE NEUTRALE È UNA RETE PIÙ LIBERA
È difficile considerare come positiva l’idea di una rete in cui chi se lo può permettere compra un trattamento di favore. Internet permette a molte piccole aziende di nascere, svilupparsi e contribuire all’economia e alla società di molti stati del mondo, ricchi e meno ricchi. Una rete schierata dalla parte dei più forti minaccerebbe di uccidere questa diversità, senza contare gli innumerevoli problemi che una tale rete comporterebbe in ambito di libertà di parola.
Quindi, lunga vita alla net neutrality!
O, per il vicepresidente di Verizon: .-.. ..- -. –. .- / …- .. – .- / .- .-.. .-.. .- / -. . – / -. . ..- – .-. .- .-.. .. – -.– -.-.–