Che piaccia o meno, Amazon è sempre fonte di notizie interessanti. A volte se ne parla perché lancia un servizio a sottoscrizione per e-book, un’altra perché litiga furiosamente con case editrici, altre ancora perché decide di offrire anche in Italia un servizio di punti di raccolta dove farsi recapitare i pacchi. Quello che oggi invece ci porta a parlare di Amazon è la recente iniziativa che ha come obiettivo il sabotaggio dell’azienda di Jeff Bezos per il periodo natalizio.

Ciò che spinge coloro che partecipano alla campagna è la richiesta di condizioni lavorative più equilibrate per i lavoratori di Amazon. Non pagando le tasse – questa l’accusa – l’azienda avrebbe a maggior ragione i fondi per offrire ai propri dipendenti dei salari adeguati. Al momento sarebbero più di 11mila le persone che avrebbero aderito all’iniziativa, con una perdita per Amazon – dicono gli organizzatori – pari a quasi £3 milioni.
COS’E’ AMAZON ANONYMOUS?
Bex Hay, co-fondatore di Amazon Anonymous (l’organizzazione che ha lanciato l’operazione), ha dichiarato:
“Siamo sopraffatti dalla risposta e dal supporto che abbiamo ricevuto dal pubblico e dai futuri ex-clienti Amazon, così come dai piccoli rivenditori che spesso sono tagliati fuori dalla politica aggressiva di Amazon. Non mi aspettavo certo che il tutto sarebbe diventato così grosso nel giro di sole due settimane. Penso che nei prossimi giorni potremo riuscire anche a raddoppiare queste cifre, soprattutto avvicinandoci a Natale”
Stando a quanto dichiarato da Hay, Amazon Anonymus offre consigli e dritte su metodi alternativi per evitare il colosso americano, fare acquisti online, e comunque non rimetterci da un punto di vista economico.

PERCHE’ L’INIZIATIVA NON AVRA’ IL SUCCESSO SPERATO
E Amazon? Amazon non ha risposto. La sensazione è che la questione non li preoccupi neanche. La verità è che il giocattolo di Jeff Bezos riuscirà a sopravvivere benissimo anche e nonostante Amazon Anonymus. Stiamo parlando di un’azienda la cui fetta di mercato è enorme. Senza contare il fatto che le condizioni di vita e lavoro dei lavoratori Amazon sono ben note da tempo.
Se le persone pensano che questo “fioretto natalizio” possa inclinare le convinzioni di un uomo che ha messo in ginocchio Hachette, una delle case editrici più potenti al mondo, si sbagliano di grosso. In maniera egoistica, l’esperienza che viene offerta al cliente (prezzi stracciati, spedizioni in giornata, ottimo supporto, catalogo immenso) ha ancora un peso troppo grande affinché il pubblico di aficionados scelga di lasciare quello che è senza dubbio il miglior sito di e-commerce attualmente in circolazione. Etica permettendo.