L’Unione Internazionale delle Comunicazioni (ITU) ha pubblicato il proprio report annuale in cui viene analizzata la situazione dell’informazione a livello globale (qui il link per il testo completo).
Da questo report è emerso che le persone che sono in grado di connettersi a internet attualmente sono 3 miliardi. Una cifra importante, che ha visto una crescita del 6.6% rispetto all’anno scorso. Come si può interpretare questo dato?
Internet è sempre stato qualcosa “da ricchi”. Fin dalla sua nascita, soltanto i paesi economicamente più forti erano in grado di permettersi le connessioni alla rete, così come col passare degli anni i vari ritrovati tecnologici (dal wi-fi alla fibra ottica). Leggermente più eterogenei rispetto al passato, questi tre miliardi di internauti ora coinvolgono anche alcune fasce più povere della società, donne, bambini, e disabili. Dei 4.3 miliardi non connessi, tuttavia, il 90% vive in paesi in via di sviluppo, due terzi dei quali in zone del terzo mondo.

La domanda ora è: come si porta internet nei paesi più poveri? L’ITU ha sottolineato come le nazioni che investono maggiormente nell’informazione sono anche quelle che hanno una crescita di utenti connessi. Secondo questo ragionamento, i Paesi in via di sviluppo dovrebbero investire di più nell’informazione e nella tecnologia. Il report prosegue facendo notare come gli abitanti delle zone rurali siano i meno connessi in assoluto, soprattutto nelle zone più povere.
Si tratta di notizie che di certo non sorprendono, e che anzi possono sembrare ovvie. Meno scontato l’invito da parte dell’ITU ai paesi poveri di investire nell’informazione per connettersi a internet. Siamo sicuri che questa sia la loro prerogativa? Non sarebbe meglio prima investire in infrastrutture, trasporti, sistemi sanitari? In fondo i paesi ricchi lo erano anche prima dell’avvento di internet.
L’ITU ha tuttavia anche rivelato un piano per far connettere un ulteriore miliardo e mezzo di utenti nei prossimi 5 anni, soprattutto ampliando la capacità dei dispositivi wireless. Vedremo se per allora la percentuale dei connessi a internet nelle zone più svantaggiate sarà aumentato come promesso.