Un nome ancora poco conosciuto in Italia (forse solo per il servizio di video-on-demand Wuaki.tv) è senza dubbio quello di Rakuten. Strano, perché si tratta di una realtà consolidata, uno dei brand di e-commerce più forti al mondo.
GLI AFFARI DI RAKUTEN E IL CONFRONTO CON AMAZON
Il report di fine anno ha così rilevato che per l’anno fiscale 2014 l’azienda giapponese ha visto i ricavi toccare i $5 miliardi. Senza dubbio un buon risultato visto anche l’aumento del 15% rispetto al 2013, e tuttavia la cifra resta più bassa rispetto a quanto guadagna Amazon localmente in Giappone, Germania, o Regno Unito.
Dovendo fare una distinzione però, i due siti di e-commerce operano in maniera differente. Mentre Amazon infatti opera come un e-tailer canonico, ovvero vende i propri prodotti a “normali” consumatori, Rakuten punta molto sul B2B e sui servizi finanziari.

E KOBO?
Rakuten è anche il produttore di Kobo, e-reader che ha dovuto alla lunga ammettere la propria sconfitta di fronte all’insuperabile Kindle di Amazon. L’assemblea di fine anno non ha fornito dati precisi, ma da quello che si è intuito Kobo ha perso meno soldi di quanti ne abbia persi nel 2013.
Gli utenti Kobo sono aumentati del 25%, andando a toccare lo scorso dicembre i 23,9 milioni. Nella cifra sono però inclusi gli utenti dell’ebookstore Sony, acquisito da Rakuten, mentre non sono inclusi i circa 100mila utenti del servizio Blinkbox Books di Tesco.
HIROSHI MIKITANI, MR. RAKUTEN
Il CEO della compagnia è Hiroshi Mikitani, quarto uomo più ricco del Giappone con un patrimonio stimato intorno ai $7,7 miliardi. Davanti a lui ci sono Nobutada Saji, Tadashi Yanai, e soprattutto Masayoshi Son, fondatore di SoftBank. Il rapporto tra Mikitani e Son non è mai stato dei più distesi, e il clima si è anzi inasprito lo scorso autunno quando Yahoo! Japan (fondata da Yahoo! e Son) ha eliminato le commissioni per la creazione si siti e-commerce, un servizio offerto anche da Rakuten e diventandone così concorrente.
Mikitani tuttavia non si è perso d’animo e ha anzi ampliato il proprio potere nei mercati internazionali, acquisendo Buy.com negli Stati Uniti, Play.com nel Regno Unito, eBates, il servizio di messaggistica Viper per $900 milioni, e infine quote di Pinterest per $100 milioni.
La strategia di internazionalizzarsi potrebbe risultare vincente sul lungo periodo per Mikitani e Rakuten, anche se fondamentale sarà cercare di mantenere la posizione di forza nel mercato asiatico.