Il senato Americano ha votato a favore del Freedom Act, che subentra al Patriot Act. Secondo Obama, il Freedom Act conferisce nuovamente tutti quegli strumenti necessari ai servizi di sicurezza americani per proteggere gli Stati Uniti.
Il Freedom Act è passato a larga maggioranza al Senato, con 67 voti a favore e 32 contro. Il Patriot Act, l’insieme di leggi che rese possibile la sorveglianza di massa dell’NSA, non era più in vigore da questo lunedì. Il 31 maggio l’NSA aveva cessato le sue operazione di sorveglianza delle comunicazioni telefoniche. Il tono delle dichiarazioni di alcune associazioni che hanno seguito da vicino la vicenda è trionfale. La American Civil Liberties Union ritiene che la riforma sia ‘la più importante dal 1978’. Più cauti alcuni dei senatori che presiedono la commissione che regola l’attività dell’intelligence. Ron Wyden, democratico, ‘Questo è solo un inizio, c’è molto ancora da fare’. Alcuni senatori repubblicani hanno cercato di fare sostanzialmente riapprovare il Patriot Act così come era, prolungandone la durata. Wyden nota che alcune tra le critiche più importanti di Snowden e del movimento in favore della privacy rimangono inascoltate. Ad esempio, nessuna legge vieta all’FBI di premere affinché le aziende introducano dei punti deboli nella sicurezza dei loro prodotti (software, hardware, applicazioni ecc.) e che li indichino alla stessa FBI, in modo da facilitare la sorveglianza di massa.

COSA CAMBIA
Il Freedom Act prevede un periodo di transizione di sei mesi, durante i quali l’NSA non potrà più archiviare i metadati relativi alle comunicazioni dei cittadini statunitensi: l’onere passa alle compagnie telefoniche. Le compagnie saranno obbligate a passare i dati all’NSA o ad altre agenzie sotto mandato di un apposito tribunale. Passati sei mesi, il programma dovrebbe cessare del tutto.
Il Freedom Act è un passo avanti, in qualche modo riconosce che ciò che l’NSA ha fatto era non necessario e, visti i risultati, inutile. Nonostante ciò, le questioni aperte rimangono molte. Prima di tutto, è applicabile solo per quanto riguarda i cittadini statunitensi: il resto del mondo rimane ugualmente sorvegliato. Aver interrotto il programma di sorveglianza interno per poi riattivarlo per sei mesi, inoltre, appare come una scelta non del tutto decisa, probabilmente frutto di un necessario compromesso politico (il giudizio riguardo l’attività di sorveglianza dell’NSA ha diviso internamente lo schieramento dei repubblicani). I dati raccolti in questi anni rimangono e rimarranno a disposizione delle agenzie.
L’idea che possano chiuderci fuori e che non ci possa essere nessun cambiamento non è più sostenibile. Tutti sanno che questi programmi non erano efficaci, non ci hanno tenuti al sicuro e, anche se lo avessero fatto, hanno rappresentato una inaccettabile umiliazione dei nostri diritti – Edward Snowden