C’è un piccolo caso che sta tenendo banco in tutto il settore editoriale, e riguarda un coniglio. Si, avete capito bene, un coniglio.
Il libro in question si chiama The Rabbit Who Wants to Fall Asleep, di Carl-Johan Forssén Ehriln. La settimana scorsa questo libro ha compiuto un salto clamoroso per quanto riguarda le vendite, un boom che raramente si è visto in queste proporzioni. Settimana scorsa sono infatti state vendute ben 29mila copie di questo libro, che è stato pubblicato in self-publishing grazie alla piattaforma CreateSpace di Amazon.
Perché lo stupore del salto? Il motivo è presto detto: The Rabbit Who Wants to Fall Asleep è stato pubblicato nell’aprile 2014, e fino al 16 agosto era riuscito a vendere soltanto 300 copie. Poi, nel giro di una settimana, l’esplosione di notorietà, tanto da trasformare il libro in uno dei bestseller della settimana di Amazon.
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IL CONIGLIO DALLE UOVA D’ORO
C’è chi ha già avuto la lungimiranza di accalappiarsi le abilità di Forssén Ehrlin, che ha concesso i diritti per la pubblicazione in tutto il mondo, con l’aggiunta di due volumi successivi, al colosso Random House (si parla di una cifra vicina alla decina di milioni di dollari…).
La leggenda vuole che The Rabbit Who Wants to Fall Asleep abbia “magici poteri per far addormentare i bambini.” Sarà vero? Le vendite del libro parrebbero confermare questa storia… La cosa mi stupisce molto, dal momento che la copertina del libro, che potete anche vedere come immagine di copertina dell’articolo, è di una bruttezza disarmante. Come già vi avevo accennato in uno dei miei post sul self-publishing, lavorare senza editore vuole anche dire andare incontro a questo genere di figuracce. Immagino che l’autore però, forte delle sue 29mila copie vendute settimana scorsa, si sentirà libero di dissentire.
2 Comments
Come spieghiamo questo salto dunque? Che fattore è intervenuto per determinare all’improvviso la vendita di 29mila copie (seguita dall’acquisto dei diritti di pubblicazione in ben 20 territori)?
Buongiorno Daniela, grazie per aver commentato l’articolo 🙂
Per rispondere alla tua domanda… direi che il motivo è lo stesso per cui la prima edizione de l’Alchimista di Coelho vendette a suo tempo solo 800 copie (a oggi siamo oltre i 150 milioni invece). Molti libri hanno bisogno in un lungo periodo di “gestazione” sul mercato prima che possano diventare best seller. Credo anche che all’inizio la copertina abbia funzionato da deterrente per molti, visto che la ritengo molto approssimativa (per non dire inquietante).
Penso che il motivo principale del successo di questo libro sia stato il passaparola:
nessuno si concentra sull’effettiva qualità della narrativa, ma solo sulla sua presunta capacità di fare addormentare i bambini in un attimo. Bastano un paio di recensioni sensazionalistiche sui social et voilà, la tua campagna marketing è servita su un piatto d’argento. Non è un caso poi che nella stessa settimana ci sia stato un boom di vendite e di copertura mediatica (uno dei mercati più caldi è stato quello UK, dove guarda caso sono proliferati articoli a riguardo su Telefraph, Guardian, etc.).
Tu cosa ne pensi invece?